QUOTIDIANO SANITA' - Roma - (Giorgio Banchieri*) - La sanità italiana si avvia ad essere un sistema che si poggia su più “pilastri” di forme di presenza “pubblica” e “privata” a sua volta “privata accreditata” e “privata-privata”. Questo scenario è frutto delle scelte dei Governi che si sono succeduti in tendenziale “continuità” di politiche sanitarie. Ma siamo arrivati ad un crinale oltre il quale il SSN rischia di implodere per le sue contraddizioni e difficoltà interne, nonostante sia uno dei sistemi sanitari nazionali più performanti rispetto a molti altri Paesi [...] In Italia le prestazioni garantite dal sistema sanitario nazionale, come noto, possono essere fornite sia dalle strutture pubbliche sia da quelle private, purché “accreditate” con i SSR. Per essere “accreditate” le aziende sanitarie private devono garantire standard di sicurezza e di qualità in base alle diverse Leggi Regionali di accreditamento. Secondo uno studio AIPO delle 520 strutture sanitarie private a loro associate, il 93% (490 unità) è “accreditato” con il Servizio Sanitario Nazionale, per un totale di 52.000 posti letto. In queste strutture si ricoverano mediamente circa un milione di persone all’anno...>>>
* Segretario Nazionale ASIQUAS, Docente DiSSE, Università “Sapienza”, Roma.
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